Uno stormo d’uccelli volteggia nel cielo di Torino.
Dieci, centomila volatili a formare un’immensa macchia scura in continua evoluzione.
La più leggiadra forma d’arte non eguaglierebbe cotanta naturalezza.
Immaginando per un attimo come possano tutti quei volatili agire così sincronizzati, ipotizziamo sia uno a decidere le manovre: il capo-stormo.
Immaginando per quell’attimo, in questa città dove la natura parrebbe sconfitta, udire il capo-stormo impartire direttive:
– Su..tutti a destra!!!-
E le migliaia e migliaia di uccelli eseguono in perfetta sintonia.
– Siiiiiiiiii…adesso virare virare a sinistra salendo..-
– Ancora su, dolcemente virare –
– Cosiii, bravi!!! Ora di colpo giù tutti!!!!!-
– Adesso aprirsi, dai…sù..così!!-
Intanto, di sotto, seduto sopra una panchina, un tizio li osserva volare.
Il capo uccelli continua a dare ordini:
– Adesso, tutti su in picchiata e poi carpiatura a scendere!!!-
– Siiiiii…Così!!! Braviiii-
Attraverso l’ala intanto vede di sotto collimare esatto esatto il tizio seduto sulla panchina, ad osservarli col naso all’insù.
– E adesso, tutti insieme: SGANCIARE!!!! -.
Ecco, quel tizio, per fortuna non ero io.