
Fu Emanuele Filiberto, detto Testa ‘d Fer, il primo a far marciare i soldati al passo, al ritmo del tamburo, secondo l’uso spagnolo infatti prima ognuno camminava come gli pareva e per istruire le truppe, che dovevano stare in silenzio, ferme e in attesa degli ordini chiamò il piacentino Giovanni Antonio Levo e così risuonò spesso il “bogianèn” (non ti muovere!) urlato dai caporali, ma fu nel 1747 che il detto diventerà l’appellativo, a volte ironico, dei torinesi.

Quell’anno i Francesi e gli Spagnoli decisero di attaccare Carlo Emanuele III per conquistare Genova ma per conquistarla era necessario passare attraverso le valli piemontesi di Susa e di Chisone, le quali però erano state fortificate preventivamente da Carlo Emanuele III con i forti di Exilles e di Fenestrelle ed ai francesi rimaneva un’unica via di passaggio che non era ancora stata fortificata, ovvero il Colle dell’Assietta dove si trovava la strada che collegava le due valli.La battaglia tra i due eserciti iniziò il pomeriggio del 19 luglio 1747 e ben preso il Conte di Bricherasio, generale delle truppe piemontesi di stanza sull’Assietta, si rese conto che la situazione stava diventando difficile e diede così l’ordine ai soldati che si trovavano sull’Assietta di ritirarsi sul Grand Serin e trovare riparo ma le truppe, capitanate dal Conte di San Sebastiano non si vollero ritirare e rimasero ai loro posti.Si racconta che il Conte di San Sebastiano rispose alla richiesta di ritirata con le parole “Dite a Turin che da sì nojàutri i bogioma nen” e la battaglia si concluse nella notte con una vittoria delle truppe piemontesi sui francesi nonostante un’importante differenza numerica che vedeva in netta inferiorità gli uomini di Carlo Emanuele III tanto da indurre il Re di Prussia a dire: “Se Noi disponessimo di un esercito di tale valore, conquisteremmo l’Europa”.

Da quel momento in poi i soldati piemontesi furono soprannominati “bogianen” e anche se il significato di questa parola ha preso nel corso degli anni un’accezione popolare distorta e negativa, che però non ha niente a che vedere con il suo significato originale e dunque cari piemontesi, siamo “bogianen” con orgoglio. Nelle Immagini: Veduta della battaglia dell’Assietta – I trinceramenti dell’Assietta – Il colle dell’Assietta con il cippo eretto nel 1882 a ricordo della battaglia.
Post di Torta Sergio in PIEMONTE DA SCOPRIRE
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