Augusta Taurinorum

Tralasciando la leggenda che vuole Torino discendente dall’antico Egitto.
Quando, nel XVI secolo A.C., la figura mitologica di Fetonte, a seguito di disaccordi religiosi, abbandonò l’Egitto, quindi, navigando attraverso il mar Mediterraneo raggiunse la Liguria, da qui, risalendo via terra, si fermò in una zona favorevole, laddove il fiume Po (in seguito denominato Eridano, appunto come il figlio di Fetonte) gli ricordava il Nilo.
E qui avrebbe fondato un culto dedicato ad un Dio egizio dalle sembianze di Toro. 
“Leggenda”.
Ma partiamo dagli inizi, dando per certo quanto gli storici hanno scoperto e rivelato. 
Ovviamente, più si va a ritroso nel tempo più le certezze stemperano. 
Soprattutto riguardo ai primi insediamenti umani nella nostra zona, quando, nel III secolo A.C. (la bellezza di 2320 anni fa), tribù di Celti-Taurini (provenienti dalla Liguria), o più probabilmente Celti-Tauristici (provenienti dalla Baviera), si insediarono lungo le rive del fiume Po, in prossimità dell’affluenza del fiume Dora. 
(Ponte Sassi, c.Belgio, lungo Po Antonelli, lungo Dora Voghera, ovvero in corrispondenza del parco Brigata Alpina Taurinense).
Essendo zona favorevole al vivere di allora, formarono un villaggio chiamato Taurinia (o forse Taurasia).
Quando nel 218 A.C. Annibale oltrepassò le Alpi cercando alleati tra le tribù presenti in zona (Piemonte), i Taurini non accettarono, ma dopo diversi scontri dovettero soccombere al famigerato condottiero.
Proviamo ad immaginare il paesaggio globale di allora. 
Restringiamo sull’area Piemonte,  
all’orizzonte si offrivano montagne selvagge, prevalentemente foreste, arbusti, vallate cespugliose e fiumi. Null’altro se non natura selvaggia deboschizzata in qualche piccola area e minuscoli sentieri dove gli insediamenti umani formavano villaggi.
Animali selvatici tra i quali proliferavano canidi e linci.

Deve trascorrere un secolo e mezzo, 160 anni, (quattro generazioni di 40 anni d’allora) per arrivare al 58 a.C. Quando l’area (attuale Ponte Sassi) venne insediata da un accampamento militare Romano, del proconsole Giulio Cesare. Il quale, procedendo lungo la via delle Gallie, considerò strategica la posizione del luogo.
Posizione che ampliò nel 44 a.C. chiamandola Julia Taurinorum, e successivamente, nel 28 a.C., consegnata al figlio adottivo, anch’egli insediatosi con una seconda colonia, prese il nome definitivo di Augusta Taurinorum.
Solamente nel I secolo d.C. La città venne registrata nelle carte come “tribù romana”, quindi prendendo la tipica forma a scacchiera venne cintata da mura.
Attualmente individuabili in 
Porta Pretoria (attuale casaforte degli Acaja, piazza Castello) 
Porta Dextera (Porta Palatina tutt’ora esistente) 
Porta Sinistera, attualmente scomparsa (v.San Francesco d’Assisi angolo via Santa Giulia) 
Porta Decumana, anch’essa scomparsa (v.Garibaldi angolo via della Consolata).
All’interno della città a pianta quadrata vi si svolgeva una fervente vita locale, dove artigiani dediti alla lavorazione di vetri, di metalli e alla produzione di vino e laterizi, convivevano con militari. La popolazione in quel periodo era costituita da 2-3000 unità.

…continua

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Pubblicato da Torino da Scoprire

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