Conosciuto come Macario, è nato a Torino un martedì del 27 maggio 1902, in via Botero 1; e deceduto, sempre a Torino, il 26 marzo 1980, all’età di 77 anni.
Crebbe in una famiglia molto povera, tanto che le avverse condizioni economiche della famiglia fan si che egli lasci la scuola per lavorare .
Fin da bambino recita nella compagnia filodrammatica della scuola, fin quando, diciottenne, entra a far parte di una compagnia che si esibisce nelle fiere paesane.
Il 1921 esordisce nel teatro di prosa.
Dopo quattro anni, nel 1925, viene notato dalla famosissima “Isa Bluette” che lo invita a far parte della sua compagnia di rivista.
Col passare del tempo Macario si costruisce una comicità tutta personale con caratteristiche clownescahe, un ciuffo sulla fronte, tirabaci che lo caratterizzerà, assieme agli occhi arrotondati ed una andatura ciondolante.
I suoi personaggi marcano un chiaro dialetto torinese.
Ritenuto da chi del mestiere come l’inventore del cinema comico italiano, nella sua lunga carriera ha lavorato a più di cinquanta spettacoli teatrali tra teatro di varietà, riviste, commedie musicali e spettacoli di prosa.
Nella sua lunga carriera lanciò numerose soubrette, donne avvenenti presenti nei suoi spettacoli.
Nascono così le famose “donnine” che si chiameranno via via, Wanda Osiris, Marisa Maresca, Lea Padovani, Elena Giusti, Isa Barzizza, Dorian Gray, Lauretta Masiero, Sandra Mondaini, Marisa Del Frate.
Il suo successo, oltre che al cinema arrivò anche alla televisione, adottando spesso il piemontese per i suoi personaggi e le sue macchiette.
Dalla metà degli anni ’50 le riviste cedono il posto alle nuove commedie musicali, i cosìdetti musicarelli, verso i quali il comico piemontese si dedicherà. Per citarne uno con Celentano: “Uno strano tipo”.
Nel 1957 reciterà nel film “Italia piccola”, del regista e scrittore Mario Soldati che lo vuole a tutti i costi, nel quale Macario riveste l’inconsueto ruolo di attore drammatico.
Da allora tornerà sullo schermo, soprattutto accanto all’amico Totò (ormai in difficoltà con la vista) assieme al qale girerà sei film campioni di successo.
Nel 1977 vorrebbe realizzare una rivisitazione della commedia “Il medico per forza”, ma problemi burocratici glie ne impediranno la realizzazione.
Ormai anziano, continua a calcare i palchi teatrali, fino a quando, nell’ultima replica dello spettacolo “Oplà, giochiamo insieme” (nel gennaio 1980) Macario accusa un malessere che si rivelerà fatale, il 26 marzo 1980, nella sua Torino.


(fotografia da: La Stampa.it)
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