Niccolò Paganini (1782-1840), nel febbraio del 1818 eseguì uno dei suoi concerti presso il Teatro Carignano di Torino .
Ad assistere, tra il pubblico, vi era Carlo Felice che, ammaliato dalla performance del noto compositore, chiese la ripetizione del brano.
Paganini, consono ad improvvisare una sola volta, di tutta risposta replicò alla richiesta del futuro re di Savoia:
“Paganini non ripete”. Da quì deriva il modo di dire.
Per questo motivo, al musicista genovese, non venne concesso il permesso di eseguire un terzo concerto previsto dalla sua tournée.
E di tutta risposta, Paganini decise di sopprimere i concerti previsti a Vercelli e ad Alessandria.
All’amico avvocato Germi scrisse:
“In questo regno, il mio violino spero di non farlo più sentire” (11 marzo 1818)
Non sarà così, poiché nel 1837 egli ritornerà a Torino e ringrazierà Carlo Alberto per la concessione di legittimazione del figlio Achille, eseguendo, sempre al teatro Carignano, un concerto per violino, tenutosi il giorno 8 giugno 1837.
Ed il ricavato delle sue serate sarà distribuito tra i parroci della città, per destinarlo alle famiglie bisognose.

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