L’uomo attendeva davanti al portone accanto ad una carrozzina.
Non appena arrivai e scesi per dare aiuto mi salutò, intanto che con la mano toccò appena la spalla della ragazza seduta sulla carrozzina. Aveva un viso sereno, vispo. Ed era molto bella.
Essendo immobile dalla cintola in giù dovette sollevarsi da sola, aggrapparsi tra montante e sportello del Taxi fino ad accomodarsi sul sedile posteriore.
Ci impiegò un attimo.
Il padre, (presumo lo fosse), non le diede aiuto, quindi anch’io non intervenni.
Il viaggio si svolse con uno scambio di opinioni generali.
Avevo da imparare.
Avevo da imparare dai modi, dai pensieri, dai loro sorrisi, dalla saggezza serena ma viva nell’ esprimer pareri.
Avrei dovuto assorbire fin dentro il profondo della mia anima, per riscoprirlo tutte quelle volte che m‘incazzo a vanvera.

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