Il bandito e il Campione di Novi Ligure

Sante Pollastri, famigerato bandito pluriomicida, nato nel 1899 a Novi Ligure, famoso per le sue rapine e feroci scorribande avvenute negli anni 1915-30.
Costante Girardengo, anch’egli di Novi Ligure, classe 1893, campionissimo del ciclismo epico di quei tempi, quando il solo strumento di locomozione meccanica era la bicicletta, e quella disciplina agonistica faceva da principale evento sportivo in assoluto.  
Ad accomunare i due “arcinoti” personaggi, oltre al luogo di nascita, il periodo storico, ed alla bicicletta, fu la leggenda.
La bicicletta, in quanto mezzo di spostamento per le malefatte compiute dal primo, cosi come per le vittorie agonistiche del secondo. 
La leggenda li consacrera’ entrambi.
Due vite, due storie parallele, che proprio quella leggenda vorra’ unire in un’amicizia che in verita’ non ci fu; e di un tradimento (da parte di Girardengo) ai danni di Sante. Che nella realta’ non ci fu nemmeno quello.   
Tanto da finire sui rotocalchi, nei libri, nei racconti, nei film, e nei versi d’una nota canzone: “Il bandito e il campione”.
La realta’ e’ che Sante il bandito, assai piu’ giovane del campione di ciclismo, (6 anni in meno) di quest’ultimo suo concittadino ne ammirava le eroiche imprese sportive.(Improbabile l’amicizia…Quando Girardengo aveva 20 anni Sante ne aveva 14). 
Non appena Sante divenne noto per le famigerate malefatte, Girardengo sicuramente ne conobbe le “gesta”. 
Probabilmente il destino dei due li avra’ anche fatti incontrare in piu’ d’una occasione. Daltronde le kermesse pubbliche del campione ne offrivano ghiotte opportunita’ a qualsiasi tifoso.
Così accadde quando Pollastri il bandito venne arrestato.
Il 10 agosto del 1927, Sante fu catturato nella metropolitana parigina, ad opera della Gendarmeria francese. 
La localizzazione avvenne per via di una soffiata pervenuta alla polizia.
Ben non e’ chiaro se da parte di una ballerina, del suo luogotenente Poetta, o (qui l’erronea leggenda vuole) del “suo amico Girardengo”.
Quel che certo e’ che cio’ successe durante una sei-giorni ciclistica tenutasi nel velodromo di Parigi, dove appunto Girardengo stava partecipando e dove Sante Pollastri si era segretamente recato per ammirare le imprese del suo idolo concittadino.

Dopo aver ricevuto come pena l’ergastolo, da scontare presso il carcere  sull’isola di Santo Stefano. Trascorsi 32 anni dietro le sbarre, Sante, nel 1959 venne graziato, dall’allora Presidente della Repubblica, Gronchi.
Tornato nella propria Novi Ligure, egli visse i rimanenti 20 anni commerciando stoffe come ambulante, fino a morire nel 1979, divenuto ottantenne.
Costante Girardengo termino’ la carriera agonistica nel 1936, consacrando un palmares di vittorie: 4 Seigiorni su pista; 2 Giri d’Italia; 6 Milano-Sanremo; 3 Giri di Lombardia; ; 4 Milano-Torino; nel 1913 vinse la gran fondo “La Seicento” di 610 km. percorsi in 22h. 40m…Si provi ad immaginare sulle strade e con le bici di allora.
Nel 1937 divenne commissario tecnico della nazionale ciclistica.
Durante gli anni a venire diede il proprio nome ad una marca di biciclette e di moto. Fino a spegnersi nel 1978, all’eta di 86 anni.

(fotografie prese dal web)

“Curiosita’ fake”: l’immagine ritraente Sante Pollastri, (il riquadro in basso sulla sinistra) utilizzata e riportata da diverse testate web, in realta’ e’ di Modigliani. Il fake circola per via della somiglianza tra i due personaggi.

Costante Girardengo, il primo "Campionissimo" della storia del ciclismo  italiano | Il Primato Nazionale

(immagine da: https://www.ilprimatonazionale.it )

Sante Pollastro alla corte d’assise di Parigi

(immagine da: https://www.giornale7.it/ )

La vera storia di Girardengo e Pollastri e’ dettagliatamente descritta nel libro: “Il campione e il bandito” di Marco Ventura, edito da IBS (https://books.google.it/books/)

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Pubblicato da Torino da Scoprire

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