Durante quel breve tragitto in taxi uno dei due passeggeri seduti dietro parlava del più e del meno, intanto che l’altro continuava a fissarmi attraverso lo specchietto.
Lo faceva toccandosi le labbra con la lingua. In silenzio.
L’amico conversava non curante della palese attenzione che il compagno mi stava manifestando. Come se non se ne accorgesse, non ci badasse o ne fosse accondiscendentemente complice.
A me la situazione non dispiaceva, anzi, in un certo qual senso ne ero persino affascinato, tant’è che attraverso lo specchietto contraccambiavo fissando il riflesso di quel suo sguardo intenso.
Arrivati a destinazione colui che fino a quel momento aveva tenuto viva la conversazione pagò, dopo di che, guinzaglio alla mano, scendendo dal taxi disse:
– Su Bobby, andiamo!!-
