In piazza San Carlo un soffice manto di neve stava neutralizzando i colori arrotondando le forme al Caval ‘d Brons. Il bianco aveva preso il sopravvento facendo diventare per qualche ora la città un paesaggio da fiaba.
Anche la gente era euforica, nell’immediato, per non parlare poi dei bambini. Il bianco stava uniformando tutto, facendo raggiungere alti livelli emotivi.
Mi trovavo fermo col taxi, quando arrivò una signora che mi domandò cortesemente di essere accompagnata su in collina.
Ci avviammo; fino alla Gran Madre il paesaggio era ammirabile, da lì in avanti le cose cambiarono.
Mano amano che si saliva la neve cadeva sempre più copiosa, il suolo ghiacciato e ammantato rendeva difficoltosa la guida del mezzo che continuava a slittare sbandando.
Dopo diversi chilometri e qualche svolta la strada si fece stradina inerpicandosi sempre più stretta, gli spazzaneve ancora non erano in azione.
Giunti a destinazione, la signora si congedò scomparendo dentro ad una porticina immersa nel bianco, intanto che io mi trovavo infilato in un imbuto fatto di ghiaccio e neve, dove m’era impossibile far fare inversione al mezzo e assai rischioso procedere. Andai avanti fino a quando mi ritrovai dentro ad un ampio spiazzo collegato alla strada principale.
Era andata bene.
Attorno il tutto si offriva bianco: strada, rami, alberi, tetti, fiocchi enormi. Ogni cosa appariva fantasticamente irreale.
Mi soffermai qualche minuto a contemplare l’attorno, dopo di che scesi giù rientrando in città.
Delle renne e di Babbo Natale ne parlerò domani..
Auguri a Tutti
